NUTRIZIONE

Il disturbo da alimentazione incontrollata (BED): Quando il Cibo Diventa un Fuga e una Prigione

Distrurbo della nutrizione

Il disturbo da alimentazione incontrollata (BED),

è una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, ma che spesso rimane nell’ombra, nascosta. Si traduce in episodi incontrollabili di abbuffate, durante i quali la persona mangia enormi quantità di cibo in breve tempo, accompagnati da un profondo senso di vergogna e colpa. Ma perché succede? E come possiamo riconoscere il disturbo e, soprattutto, trattarlo?

Cos’è il disturbo da alimentazione incontrollata (BED) ?

Durante un episodio di binge, la persona mangia in modo compulsivo, senza riuscire a fermarsi, anche quando è piena o anche quando sa che non ha bisogno di altro cibo. È un comportamento che non si può facilmente controllare, eppure chi soffre di BED ne è consapevole e spesso si vergogna di ciò che sta facendo. La solitudine e l’isolamento possono amplificare il disturbo, poiché molti cercano di nascondere le loro abbuffate da amici e familiari.

I segnali da riconoscere

Il BED può essere difficile da riconoscere all’inizio, soprattutto perché chi ne soffre può non dare segnali evidenti, mentre dentro sta combattendo una battaglia continua. Ecco alcuni segnali che potrebbero indicare la presenza del disturbo
Abbuffate incontrollabili: Mangiare grandi quantità di cibo in breve tempo, spesso anche quando non si ha fame.
Senso di perdita di controllo: Durante l’abbuffata, la persona sente di non riuscire a fermarsi, anche se vuole.
– Vergogna e colpa:
Dopo l’abbuffata, c’è un profondo senso di vergogna e di rimorso per il comportamento. Questo porta a nascondere il cibo o evitare situazioni sociali in cui si potrebbe mangiare insieme ad altri.
– Cibo come fuga emotiva:
Il cibo viene usato come un mezzo per affrontare emozioni difficili come stress, ansia, tristezza o solitudine.

Donna alla finestra

Il disturbo non è qualcosa che può essere "superato" da solo; è una condizione che richiede attenzione, comprensione e supporto.

-MAURA MANNO

Se ti riconosci in alcuni di questi segnali, o se noti questi comportamenti in qualcuno che conosci, potrebbe essere il momento di fare un passo avanti e cercare aiuto.
donna si guarda allo specchio

Perché Succede?

Le cause sono complesse e multifattoriali. Non si tratta di “mangiare troppo” per semplice piacere o debolezza, ma di un mix di fattori psicologici, biologici e sociali:
1. Fattori psicologici: Molte persone con BED utilizzano il cibo per gestire emozioni difficili. Stress, ansia, depressione, solitudine o traumi non elaborati possono scatenare episodi di abbuffate. Il cibo diventa un modo per “anestetizzare” queste emozioni dolorose, ma crea un ciclo di abbuffate seguito da vergogna.

2. Fattori biologici: Alcuni studi suggeriscono che ci potrebbero essere squilibri chimici nel cervello, come bassi livelli di serotonina, che contribuiscono al disturbo. La genetica può anche giocare un ruolo: chi ha una storia familiare di disturbi alimentari o disturbi psicologici può essere più vulnerabile.

3. Fattori sociali e culturali: Le pressioni sociali per conformarsi a determinati standard di bellezza e corpo perfetto, soprattutto in un’era dominata dai social media, possono influenzare negativamente l’autostima e portare a una relazione disfunzionale con il cibo. Il costante bombardamento di immagini di corpi “perfetti” può far sentire le persone insoddisfatte del loro aspetto e portarle a sviluppare disturbi alimentari.

Come Affrontare il BED?

La buona notizia è che il BED è trattabile. Anche se il cammino verso la guarigione può
sembrare difficile, esistono trattamenti efficaci che possono aiutare le persone a riprendere
il controllo sul cibo e sulle proprie emozioni.

Come si può lavorare sulle abbuffate?

Il cibo mi sembra come una droga, non ne posso fare a meno. La terapia prevede di individuare i meccanismi di mantenimento degli episodi di abbuffata, ma anche dell’alimentazione eccessiva e dello stile di vita sedentario. Paziente e terapeuta costruiscono una formulazione, cioè uno schema grafico che aiuti nella comprensione del problema. Questo serve anche a individuare le migliori strategie per far fronte alle diverse situazioni e interrompere i meccanismi che mantengono il problema.

Quali procedure si utilizzano?

Ci sono specifiche procedure che aiutano il paziente a regolarizzare l’alimentazione rendendola flessibile, a iniziare uno stile di vita attivo e a gestire gli eventi e le emozioni che influenzano l’alimentazione. L’attenzione è focalizzata sulla persona al fine di renderla consapevole dei propri fattori di mantenimento e di apprendere procedure terapeutiche utili alla gestione del disturbo dell’alimentazione e del peso in eccesso. L’atteggiamento attivo e collaborativo del paziente è di fondamentale importanza nel successo del trattamento.

Un Protocollo Specifico: La CBT-E

Una forma avanzata di CBT, la CBT-E (Enhanced Cognitive Behavioral Therapy), è particolarmente efficace nel trattamento del BED. Questo approccio è adattabile alle esigenze individuali e si focalizza sia sui comportamenti alimentari che sugli aspetti psicologici sottostanti, come la bassa autostima o l’insoddisfazione corporea.

Benefici della CBT per il BED

Numerosi studi hanno dimostrato che la CBT può portare a miglioramenti significativi, tra cui:
– Riduzione della frequenza delle abbuffate.
– Miglioramento della regolazione emotiva
– Aumento dell’autostima e della soddisfazione corporea.
– Prevenzione delle ricadute: I pazienti imparano strumenti utili per mantenere i progressi a lungo termine.

Superare il BED non è facile, ma con il giusto supporto e la giusta motivazione, È importante ricordare che chi soffre di BED non è debole o incapace di controllarsi. Questo disturbo è una malattia, e come tutte le malattie, richiede comprensione, cura e trattamenti professionali per essere superato.

Se ti riconosci in alcuni dei segnali descritti o se conosci qualcuno che potrebbe avere il BED, non esitare a cercare aiuto. La prima parte del recupero è la consapevolezza, e il primo passo è sempre il più importante.

Conclusione

Il BED è un problema serio, ma non è una condanna. Con il giusto supporto, chi ne soffre può imparare a gestire il proprio rapporto con il cibo e con le emozioni, riscoprendo il piacere di mangiare senza sensi di colpa o vergogna. Non sei solo in questa battaglia. Chiedere aiuto è il primo passo verso una vita più sana e serena.

Spero che questo articolo ti abbia aiutato a comprendere meglio il Binge Eating Disorder e a sensibilizzare su un tema che spesso viene trascurato. Se desideri ulteriori informazioni o risorse, non esitare a contattarmi.
Maura Manno
Maura Manno
Biologa Nutrizionista

Approccio Cognitivo Comportamentale
Numero Iscrizione all’Albo: 062329
Socia AIDAP (Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso)
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